Articolo realizzato per Les Nouvelles Esthetiques Spa Italia (n. 4 Maggio 2014)

Da molti anni si è diffuso un fenomeno che definisco di “Occhializzazione” ovvero sempre più persone decidono di indossare degli occhiali da vista non per un’effettiva necessità ma per motivi diversi.

Questo perché si è compreso che gli occhiali – la cui invenzione risalirebbe al XIII secolo (ma il cui creatore ancor oggi resta sconosciuto) – oltre a svolgere le funzioni per le quali sono stati creati ovvero correttiva e protettiva, ne potevano assolvere anche una estetica, comunicativa e caratterizzante ( vedere foto n. 1).

Foto n.1 : Primo dipinto raffigurante un personaggio con gli occhiali.
Cardinale Ugone da Provenza – 1352 – Tommaso da Modena- Monastero di S.Nicolò a Treviso.
Come forse ricorderete in un mio  articolo precedente dal titolo “Ad ogni volto il proprio occhiale” vi avevo parlato del potenziale estetico di questo accessorio ovvero come è possibile attraverso gli occhiali valorizzare e armonizzare  il volto di una persona.
Oggi invece ci occuperemo di trattare la capacità comunicativa e caratterizzante di questo magico accessorio sempre attraverso degli esempi pratici prendendo come riferimento volti noti.
Partiamo dalla capacità comunicativa…

Ipotizzando di assimilare gli occhiali ad una linea, e ricordando dalla teoria della percezione che a secondo dell’inclinazione che si assegna ad una  linea  si possono produrre  una serie di  effetti, è possibile modificare l’espressione del volto di una persona ovvero farla apparire esteticamente più allegra, seria, triste o normale.
Ad es. scegliendo una tipologia di occhiale a goccia in quanto assimilabile ad una linea ascendente è possibile conferire al volto un’espressione triste come   quella assunta nella foto a seguire, da Sylvester Stallone noto al mondo intero  come Rambo e Rocky Balboa ( vedere foto n.2).

E ancora optando  per un modello di occhiale ad occhi di gatto rappresentando al contrario una linea ascendente si riesce a far assumere  a chi li indossa un atteggiamento allegro, sorridente come ci dimostra la sensuale Scarlett Johansson ( vedere foto n.3).

Passiamo adesso alla capacità caratterizzante…
In base al tipo di occhiale è possibile creare dal nulla un personaggio ovvero
far apparire una persona più matura, più intellettuale, più artistica etc.
Questa capacità caratterizzante degli occhiali, utilizzata da sempre nel cinema, nel teatro e in televisione, ultimamente si è diffusa  anche nella vita reale.
Ciò è dimostrato dal fatto che soprattutto in America tra molte star sta imperversando la mania per gli occhiali nerd ovvero degli occhiali dalla montatura oversize, spessa scura, che conferiscono un fascino da intellettuale  e che rilanciano nel sociale il concetto di nerditudine.
Ne sono un esempio lampante l’affascinate Brad Pitt, l’ingenua Jennifer Aniston e l’intrigante Demi Moore che si presentano agli occhi del mondo sotto una nuova veste, quella appunto di intellettuali. Più astuto invece risulta essere il camaleontico Johnny Depp che preferisce all’intellettuale l’artista distinguendosi con classe dai suoli colleghi.

Insomma é finito il tempo in cui  gli occhiali erano odiatissimi e per i quali  ti additavano quattrocchi!!!!
Questo è il loro tempo… e per dirla canticchiando una canzone di  Lisa Stansfield: This Is The Right Time of the glasses…

Allora perché non cogliere l’interesse del momento? Perché non seguire  un corso come consulente di occhiali che non solo vi specializzerà facendo  accrescere la vostra professionalità ma vi permetterà nel contempo di  offrire un servizio in più ai vostri clienti?
E alla domanda a quale corso iscriversi? Ovviamente non posso che rispondere a quello di Glasses Consultant. Il mio!