Articolo realizzato per Les Nouvelles Esthetiques Spa Italia (n.6 settembre 2014)

Da sempre nei miei corsi di architettura del volto faccio riferimento alla storia dell’arte e in particolar modo alla ritrattistica pittorica femminile e maschile.
Molti di voi probabilmente si staranno chiedendo quale sia il nesso tra la ritrattistica pittorica ed un professionista della bellezza.Tanto. Ve lo assicuro.
Questo genere di pittura rappresenta per chi opera in questo settore una  potente e preziosa  fonte di informazione e  d’ispirazione.
Da molti anni chi è ai vertici della produzione televisiva, teatrale e cinematografica (e ancora  organizzatori di eventi pubblici o  privati a tema) ricercano soprattutto professionisti  che abbiano competenze legate alla storia dell’estetica.
Per questo motivo è necessario per chi lavora in quest’ambito – dalla figura storica del truccatore a quella più attuale del personal look maker –  erudirsi  per non precludersi moltissime opportunità lavorative anche di un certo calibro.
La ritrattistica pittorica  infatti ci consente di conoscere non solo come e in che modo in un determinato periodo storico  l’uomo e la donna erano soliti abbellirsi attraverso il  trucco, il parrucco, gli accessori e l’abbigliamento  ma anche di carpire attraverso  l’espressione  del soggetto ritratto, l’intimità del  suo essere e quindi la sua identità.
E non solo!!!!
Dalla lettura di queste opere è possibile risalire a tantissime altre informazioni che riguardano il paesaggio, l’architettura, l’arredamento, il tovagliato, l’argenteria, la posateria e tanto tanto altro ancora…  che però volutamente non prenderemo in considerazione in questa sede per non sconfinare in altri ambiti.
Ma  attenzione però all’attendibilità dell’opera!
Spesso alcuni artisti per ragioni a noi sconosciute modificavano la persona ritratta ed il suo contesto dando vita ad opere non conformi alla realtà in quanto intrise della loro creatività.
Quindi per essere sicuri che un opera ci sveli la vera realtà delle cose occorre sempre  esaminare   contemporaneamente più opere similari.
Visto che la storia della pittura ci offre tantissimi esempi validi di opere ponendoci in una situazione d’imbarazzo di  scelta preferisco prendere in considerazione quella che per prima mi affiora alla mente chiudendo gli occhi…Giovane donna con ventaglio realizzata da Pietro Antonio Rotari ( vedere fig.1).
A questo pittore italiano del ‘700 nato a Verona che “ebbe l’ onore di lavorare a Napoli con il Solimena e che trovò fama e ricchezza in Russia  prima sotto l’ Imperatrice Elisabetta e poi lo Zar Pietro III” si devono tantissimi ritratti femminili in cui si evince la sua grande capacità di rappresentare i sentimenti, gli stati d’animo, i pensieri e caratteri.
Abbiamo così espressioni e pose civettuole, ammiccanti, benevole, tristi, assonnate, seduttive, innocenti, languide, scostanti, arrabbiate, maliziose, rese con grande tecnica in cui lo spettatore viene catturato per lungo tempo ( vedere fig. 2 , 3 e 4).
Nella “Giovane donna con ventaglio” oltre a cogliere tutti i dettagli legati al modo di valorizzarsi dell’epoca  barocca è possibile comprendere anche la valenza che all’epoca aveva il ventaglio  – accessorio da lungo tempo ormai  utilizzato unicamente per farsi aria – ovvero quello di strumento di comunicazione.
Secondo il linguaggio del ventaglio – che ebbe una sua codificazione tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 in Francia e Spagna grazie ai suoi fabbricanti – la giovane donna sostenendo il ventaglio con la mano destra tenendolo accostato al viso comunicherebbe a chi la guarda  “seguimi” ( vedere fig.1).

Concludo  facendo il verso ad una famosa frase  pubblicitaria, legata ad un prodotto dolciario italiano  noto in tutto il mondo – con la speranza che vi inviti  a riflettere sull’ importanza che l’ arte riveste nella nostra società.
Che mondo sarebbe senza l’arte!