Articolo realizzato per Les Nouvelles Esthetiques Spa Italia (n.7 novembre 2012)

Oggi parliamo di un argomento estremamente delicato e complesso e cioè delle molteplici facce dell’espressione ovvero di quegli atteggiamenti del volto che esprimono uno stato d’animo.

L’idea di scrivere un articolo sulla mimica facciale è dovuto al fatto che mi è capitato moltissime volte di constatare che la gran parte dei professionisti operanti nello spazio-volto trascurano o ignorano completamente la mutevolezza dell’espressione e soprattutto di come questa possa caratterizzare negativamente il volto di una persona.

Mi spiego meglio prendendo ad esempio un personaggio famoso. Ricordate la bella Katie Holmes da poco ex moglie di Tom Cruise?

Sicuramente si. Ebbene Katie ha un’espressione molto poco carina quando parla.

Se vi capita di rivedere qualche puntata del telefilm Dawson’s Creek in cui lei interpretava Joey Potter oppure il film “Batman Begins” (nel quale lei rivestiva i panni di una giovane avvocatessa) noterete che ogni qual volta che Katie parla tende ad arricciare la guancia sinistra facendo assumere alla bocca un falso sorriso (vedere foto n. 1 e 2).

Ma arrivo al dunque. Il non considerare o sottovalutare da parte del make-up artist questo atteggiamento di Katie potrebbe fare incorrere in diversi problemi di natura estetica che renderebbero questa attrice molto meno gradevole esteticamente.

Ad esempio, la scelta di una tipologia di fondo sbagliata o una sua applicazione eccessiva potrebbe comportare un addensamento di fondotinta nelle pieghe della guancia sinistra. Oppure un trucco delle labbra inappropriato per colore, forma e dimensione potrebbe farla apparire addirittura volgare.

Tutto ciò per dire che ogni qual volta si va ad intervenire nello spazio-volto bisogna tenere conto non solo dell’architettura del volto ma anche dell’espressione. E ancora, affidare a questa la dovuta priorità anche in certi casi a discapito del raggiungimento dell’armonia perfetta.

Con ciò non vi chiedo di diventare degli analisti del comportamento non verbale come gli interpreti del famosissimo telefilm americano “Lie to me” interpretato magistralmente da Tim Roth, ma semplicemente degli osservatori d’espressione.

Anche Gericault, pittore francese massimo esponente dell’arte romantica si dedicò allo studio dell’espressione. Basterà ricordare con quanta acutezza e precisione riuscì a cogliere le espressioni dell’invidia, della mania del gioco, della cleptomania, della mania del comando militare e dell’assassinio tanto da realizzare dei dipinti in grado di testimoniare i tratti tipici delle singole manie (vedere foto n. 3,4 e5)

Il fatto che l’espressione non venga contemplata da moltissimi professionisti è gravissimo, anche se è facilmente intuibile la motivazione. È evidentemente molto più facile operare sul volto di una persona senza tener conto dei cambiamenti repentini di espressione che non fare entrambe le cose.

Ma vediamo adesso che cosa è che caratterizza l’espressione in un volto e in base a cosa questa muti di volta in volta.

Se per un attimo riflettiamo su quanto detto la risposta è molto semplice.

L’espressione in un volto è caratterizzata dagli elementi che lo costituiscono e dai muscoli mimici (detti anche pellicciai), mentre il suo mutare è dovuto ad una serie di fattori che possono essere riassunti in quattro grandi categorie: alterazione fisica, emozionale, climatica e di salute.

L’elemento del volto che più di ogni altro riesce a modificare l’espressione sono sicuramente le sopracciglia. Ad es. le sopracciglia dagli estremi verso il basso conferiscono al volto un’espressione triste; quelle aggrottate rabbia e disappunto; quelle folte intensità e passionalità; ed ancora quelle ridotte all’invisibilità una ieraticità tipica degli angeli ed infine la loro mancanza inquietudine.

Insomma grazie alle sopracciglia e ad un loro piccolo muscolo detto corrugatore del sopracciglio un individuo è in grado di esprimere un’infinità di emozioni come gioia, tristezza, rabbia, dolcezza etc.

Solo al secondo posto troviamo l’elemento occhi. Possibile che le due piccole linee sopra gli occhi “impressionano” più che i due specchi dell’anima posti poco sotto? Si, se si tiene conto che da alcune ricerche è emerso che è più facile riconoscere un volto noto senza occhi piuttosto che senza sopracciglia.

Quanto gli occhi, la loro forma e grandezza (e le sopracciglia nella forma e nello spessore) riescono ad esprimere le caratteristiche di un personaggio come ci dimostrano i “manga” giapponesi. Occhi grandi e sopracciglia lontane e morbide e rotondeggianti sono per i buoni, ai cattivi sono riservati occhi piccoli e ravvicinati con sopracciglia folte e aggrottate ( vedere foto n. 6 e 7).

Terzo posto viene assegnato alla bocca e ai denti mentre il quarto al naso.

Avete mai fatto caso che quando una persona possiede dei begli occhi e una bella bocca (ancor di più se dotata di un bel sorriso) il naso scompare o si annulla per magia?

Penso proprio di si, anche se non siete dei provetti osservatori! Questo accade perché nonostante il naso risulti essere un elemento più aggettante dell’elemento occhi e dell’elemento bocca questi incorniciandolo hanno il potere di farlo arretrare. Un esempio lampante ci è dato dall’ affascinante Maryl Streep (vedere foto n. 8 )

Insomma cosa dire più. Attenti all’espressione quindi!
A proposito mi chiedevo: chissà quale sarà la vostra espressione… in questo momento.
Buon continuo a tutti!